Un training da Rally

Un approfondimento sul dog-training mediante la disciplina sportiva della Rally Obedience, insieme a Federico Malavisti.

In questo articolo vi proponiamo un’intervista a Federico Malavisti, educatore cinofilo ed esperto di Rally Obedience, una disciplina che va ben oltre il semplice sport. Oltre a stimolare fisicamente e mentalmente il cane, la Rally Obedience si rivela un potente strumento per rafforzare la relazione tra cane e proprietario, migliorando la comunicazione e la gestione quotidiana. Federico ci guida alla scoperta di questa attività, spiegandoci perché può essere un’esperienza formativa e divertente per ogni binomio. 🐾

Cos'è la Rally Obedience e in cosa si differenzia dalle altre discipline di obbedienza?

La Rally Obedience è una disciplina sportiva basata sull’obbedienza, come suggerisce il nome stesso, ma si distingue per un approccio più accessibile rispetto alle altre discipline di obbedienza. A differenza dell’Obedience classica, che richiede precisione tecnica e rigore per ottenere buoni punteggi, la Rally Obedience mira a coinvolgere sia cani che proprietari con livelli diversi di esperienza e abilità.

In questa disciplina, i binomi cane-conduttore devono completare un percorso costituito da 10 a 20 cartelli (a seconda della categoria di gara, come GE,G1, G2, G3 o Veterani). Ogni cartello rappresenta un comando specifico, che va eseguito in modo corretto e con fluidità. I cartelli possono variare tra una sessantina di comandi, per esempio: Svolta a destra/sinistra 180°; Pivot a sinistra, Stop e seduto, Serpentina andata e ritorno e tanti altri… e sono scritti appositamente nei porta-cartelli disposti lungo il percorso.

Un aspetto distintivo della Rally Obedience è la misurazione del tempo: non solo conta l’esattezza con cui vengono eseguiti i comandi, ma anche la velocità con cui il binomio completa il percorso, incidendo così sul punteggio finale.

Questa disciplina è particolarmente inclusiva: grazie alla varietà di categorie disponibili, è adatta sia a cuccioli che a cani anziani. Più si avanza nelle categorie, più i percorsi diventano complessi e tecnici, ma la Rally Obedience resta una disciplina accessibile, ideale per chiunque desideri migliorare la comunicazione e il rapporto con il proprio cane in un contesto di sport e divertimento.

Che tipo di cane si presta meglio a praticare la Rally Obedience? Esistono razze più predisposte o è una disciplina adatta a tutti i cani?

La Rally Obedience è una disciplina che, pur essendo accessibile a tutti i cani, può trovare una predisposizione naturale in alcune razze, in particolare tra i cani da lavoro, come i Border Collie, che sono noti per l’intelligenza e la capacità di apprendere rapidamente. Tuttavia, non è raro vedere anche razze di piccola taglia come i Chihuahua e Barboncini competere con successo in Rally Obedience.

La motivazione del cane gioca un ruolo chiave: un cane con un’alta motivazione, che sia per il gioco, per il cibo o per l’interazione con il proprietario, sarà più coinvolto e ricettivo durante gli esercizi. Tuttavia, l’efficacia del lavoro dipende anche dal conduttore. Infatti, il proprietario è il vero responsabile della costruzione di comportamenti corretti e di un rapporto equilibrato con il proprio cane. Anche se il cane è predisposto e ben motivato, senza un buon insegnamento da parte del padrone non potrà sviluppare appieno le sue potenzialità. In definitiva, la Rally Obedience è una disciplina che premia l’affiatamento e la collaborazione tra cane e proprietario, più che la predisposizione naturale di una specifica razza.

Quali benefici comporta per il cane e per il proprietario praticare la Rally Obedience? In che modo migliora la loro relazione?

Praticare la Rally Obedience apporta numerosi benefici sia al cane che al proprietario, soprattutto sul piano della relazione. Innanzitutto, più tempo si trascorre insieme in modo produttivo, più il rapporto si consolida: ogni sessione di allenamento è un’occasione per conoscersi meglio e per creare una connessione più profonda. Durante gli esercizi, il padrone diventa un gestore di risorse, controllando il gioco, il cibo e altri elementi motivanti per il cane. Questo rafforza il legame, perché il cane percepisce il padrone come la figura che guida e regola l’attività, cosa che favorisce fiducia e rispetto reciproci.

Inoltre questa disciplina offre anche l'opportunità di esplorare e comprendere meglio la personalità del cane. Lavorando insieme, il proprietario impara a leggere le reazioni del cane, le sue tempistiche, i segnali di stress o di entusiasmo. Il proprietario può quindi intervenire con maggiore consapevolezza, adattando il proprio approccio e diventando sempre più abile nel comunicare in modo efficace con il cane.

Oltre a creare un legame emotivo, questa disciplina rafforza la capacità di lavorare in squadra. Il superamento degli esercizi e delle sfide in Rally Obedience porta il binomio a un livello di comprensione reciproca che va ben oltre le parole, creando una base solida e duratura per un rapporto equilibrato e soddisfacente.

Qual è il percorso formativo ideale per un cane che vuole approcciarsi alla Rally Obedience?

La Rally Obedience è una disciplina che può essere avviata a qualsiasi età grazie alla sua grande accessibilità. Naturalmente, iniziare con un cucciolo è spesso vantaggioso: i cuccioli apprendono rapidamente, e i comportamenti che sviluppano in questa fase restano solidi nel tempo, diventando una base stabile su cui costruire una relazione duratura.

Detto ciò, la disciplina è aperta anche a cani più anziani, che possono gareggiare nella classe dei veterani, dimostrando come questa disciplina sia davvero per tutti. Fondamentale è il tempo trascorso insieme, in modo produttivo e motivante, per costruire comportamenti e un’intesa solida. La chiave è sempre l’approccio: un atteggiamento positivo e incoraggiante da parte del proprietario permette di avanzare in modo sereno, senza pressioni eccessive.

La Rally Obedience risulta particolarmente indicata anche per cani con qualche insicurezza o che tendono a essere più nervosi. Attraverso la sua pratica, i cani non solo imparano nuovi comandi, ma sviluppano anche una maggiore sicurezza in sé stessi e nel proprio padrone, arricchendo la relazione e affrontando insieme le sfide in modo costruttivo.

Cane che pratica Rally Obedience

Come gestisci i cani durante le sessioni di Rally Obedience? Quali sono le tecniche o gli strumenti che utilizzi per motivarli e farli progredire?

Durante le sessioni di Rally Obedience, la gestione del cane parte sempre da un principio fondamentale: prima di tutto, bisogna lavorare sul proprietario. È essenziale insegnargli a leggere correttamente il cane e a comprenderne le reazioni. Se il cane presenta problematiche significative, è necessario affrontarle prima di iniziare la disciplina. Per cani insicuri, invece, si procede abbassando i criteri iniziali e costruendo un ambiente positivo e rassicurante. Ogni piccolo comportamento corretto deve essere rinforzato, poiché un cane che si sente al sicuro è più predisposto a imparare e a sviluppare fiducia. Serve pazienza e consapevolezza: ogni progresso, anche piccolo, è un passo importante per il binomio.

L’apprendimento del cane dipende moltissimo dal lavoro del proprietario. È il dog-owner a dover comprendere come comunicare in modo efficace, sia attraverso comandi fisici che verbali. L'educatore ha il compito di spiegare con chiarezza come costruire questa comunicazione, adattandosi alle conoscenze e alle esigenze di chi si approccia per la prima volta alla disciplina.

Molti proprietari si avvicinano alla Rally Obedience non tanto per competere, quanto per migliorare il comportamento del proprio cane, risolvendo problematiche come il tirare al guinzaglio o l’abbaiare a stimoli esterni. Una volta risolti questi problemi di base, l’educatore può consigliare l'approccio alla disciplina sportiva. Questo perché la Rally Obedience non solo rafforza il cane, ma apre anche il proprietario a una nuova consapevolezza. Più feedback positivi si creano nel binomio, più entrambi guadagnano in fiducia, collaborazione e armonia, rendendo il percorso educativo una crescita condivisa e appagante.

Quali sono le sfide emotive più comuni che i cani e i proprietari affrontano durante l'addestramento e come riesci ad aiutarli a superarle?

Le sfide emotive più comuni nella Rally Obedience si riscontrano spesso nel lato umano del binomio, dove il tutto e subito rappresenta una difficoltà frequente. I proprietari hanno spesso aspettative elevate, che possono essere disattese durante la pratica, creando frustrazione. Una delle prime domande da porsi è: "Hai costruito l’insegnamento in modo che il cane possa comprenderlo?" Poiché cane e padrone utilizzano linguaggi diversi, è fondamentale sviluppare una comunicazione efficace, basata soprattutto su segnali non verbali chiari e coerenti.

Un’altra sfida per i proprietari è accettare di abbassare il criterio iniziale, investendo più tempo per raggiungere un obiettivo. Questo può essere difficile da accettare, soprattutto per chi è più testardo e cerca di forzare il cane a eseguire un determinato comportamento. Qui entra in gioco la capacità di lavorare sulla motivazione del cane, utilizzando il rinforzo positivo per incoraggiarlo, evitando di creare un muro di incomprensione tra i due.

Nell’ambito delle competizioni, emerge spesso la paura di sbagliare, un’emozione che appartiene principalmente al conduttore. Questa paura può influire negativamente sulla prestazione del binomio, motivo per cui è importante lavorare sulla sicurezza e sulla fiducia del proprietario, così che possa trasmetterle al cane.

Dal lato del cane, la motivazione è uno degli scogli più comuni. Alcuni cani possono trovare noioso o poco interessante esercizi come la condotta, richiedendo un lavoro paziente e creativo per coinvolgerli. A livello motorio, invece, l’uso del posteriore rappresenta una delle sfide principali: essendo animali che utilizzano prevalentemente l’anteriore, molti movimenti richiedono un apprendimento specifico per sviluppare consapevolezza e controllo di questa parte del corpo.

Superare queste sfide richiede empatia, pazienza e la capacità di adattare gli esercizi alle esigenze del binomio, valorizzando ogni piccolo progresso come un passo verso un legame più forte e una comunicazione più efficace.

In conclusione

La Rally Obedience si conferma una disciplina accessibile, coinvolgente e ricca di benefici per il binomio cane-proprietario. Non si tratta solo di un’attività sportiva, ma di un vero e proprio percorso di crescita condivisa, che rafforza la relazione, migliora la comunicazione e favorisce la comprensione reciproca.

Abbiamo visto come questa disciplina sia adatta a cani di ogni razza ed età, grazie alla sua flessibilità e alla possibilità di personalizzare il livello di difficoltà. Inoltre, rappresenta un'opportunità preziosa per i proprietari, che imparano a leggere e interpretare i segnali del proprio cane, sviluppando un rapporto più equilibrato e consapevole.

Che si pratichi a livello amatoriale o competitivo, la Rally Obedience è una disciplina che mette al centro il divertimento e la collaborazione, dimostrando che l’addestramento può essere un momento di complicità e condivisione. Non resta che provare e scoprire quanto può essere stimolante e gratificante lavorare in squadra con il proprio cane! 🐾

Ecco Federico 🐾

Se desideri approfondire queste tematiche e migliorare il rapporto con il tuo cane, segui il nostro blog per ulteriori consigli e risorse e considera di rivolgerti a un professionista cinofilo per una guida personalizzata.

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Anche con l’educatore cinofilo bisogna avere feeling!